“La pandemia da COVID-19 ha fatto emergere la consapevolezza di quanto sia necessario, e non più procrastinabile, lo sviluppo di nuovi servizi sanitari basati sulle tecnologie digitali, che permettendo l’erogazione di tali servizi a distanza, direttamente nelle case degli assistiti, gioverebbero molto a pazienti per i quali spesso risulta difficile spostarsi, con il vantaggio per di più di evitare inutili e pericolosi ingorghi”. Comincia così l’editoriale firmato da Francesco Gabbrielli, Direttore del Centro Nazionale per la Telemedicina e le Nuove Tecnologie Assistenziali (CNTNT) dell’ISS, sull’ultimo numero di RaraMente.
Dalla definizione delle prestazioni e delle corrette modalità di erogazione (un percorso iniziato a livello istituzionale con l’Accordo Stato, Regioni e Provincie Autonome del 17 dicembre 2020 basato su studi e analisi del CNTNT) alla realizzazione di buone pratiche nazionali o linee guida; dalla possibilità di mettere a punto un sistema di verifica e validazione nazionale, nonché un Registro delle esperienze in tale settore, alla necessaria compatibilità tra le App per l’uso in sanità e i telefoni mobili degli utenti; passando per un’adeguata formazione dei professionisti sanitari e il supporto tecnologico da parte di tecnici specializzati dei sistemi hardware e software dei servizi di Telemedicina.
Questi alcuni dei temi trattati nell’articolo, nell’ottica di un ripensamento radicale dell’organizzazione del nostro Servizio Sanitario Nazionale, con l’obiettivo, prioritario nell’ambito di un servizio pubblico, di garantire equità, ovvero l’accesso alle pratiche di prevenzione e cura per tutta la popolazione.
Leggi l’editoriale:
Telemedicina: alcuni spunti per gestire l’innovazione digitale del sistema sanitario italiano