Duole in primis constatare che sia durante la campagna elettorale sia dopo la campagna elettorale si è parlato poco o nulla di sanità. Un settore, a giudizio di Gianfranco Finzi, Presidente Anmdo, che evidentemente non viene considerato.
Ma dopo l’amara premessa le proposte che Anmdo intende destinare alla nuova compagine politica del Paese. In primis una riforma seria degli studi di medicina, sia in termini di durata, sia di organizzazione del percorso di specializzazione che, a giudizio di Finzi, non dovrebbe basarsi sull’ottenimento di borse di studio bensì sul lavoro (retribuito ovviamente) nelle strutture sanitarie mentre ci si prepara per la specializzazione. La carenza di professionisti che, a suo giudizio, si acuirà con i bisogni delle nuove strutture territoriali, dovrebbe impegnare tutti ad una seria riflessione in tal senso.
Ma anche “deburocratizzare” il sistema e impegnarsi molto seriamente (medici in primis) nei confronti contro l’inappropriatezza che caratterizza ancora non soltanto molte prescrizioni ma anche molti modelli organizzativi.
Infine ci sono le questioni più ,eramente economiche che però rischiano davvero di essere una bomba ad orologeria. L’ospedale, sottolinea Finzi, è un sistema complesso e molto energivoro. Rappresenta un ambiente che consuma moltissimo con esigenze difficilmente comprimibili. Quando arriveranno bollette esagerate queste incideranno moltissimo sulla capacità economica e finanziaria delle strutture. Abolire l’Iva sull’energia consumata da ospedali pubblici e privati accreditati, chiosa in maniera neanche tanto provocatoria Finzi, sarebbe un modo per lanciare un segnale concreto a un settore, la sanità, che è un patrimonio di tutti, non di pochi.
Quel segnale che, evidentemente, almeno per il momento, ancora non si è visto.