SIFO, il Presidente Cavaliere in Audizione al Senato: il ruolo dei farmacisti ospedalieri nei nuovi modelli di prossimità

Il Presidente della Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie-SIFO, Arturo Cavaliere, è stato audito nei giorni scorsi presso la Commissione Sanità del Senato della Repubblica, un appuntamento di prestigio e importanza strategica per tutti i farmacisti ospedalieri italiani.
Rivolgendosi ai membri della Commissione, Cavaliere ha incentrato il suo intervento sul tema che strategicamente è nell’attenzione di tutti gli esperti di settore: la Missione 6 (Salute) del PNRR, che renderà disponibili oltre 15miliardi di euro per il deciso rinnovamento del SSN. Tre i punti approfonditi: ruolo del Farmacista Ospedaliero e dei servizi farmaceutici territoriali all’interno del nuovo modello assistenziale territoriale e domiciliare di prossimità disegnato dal PNRR; nuovo modello di home delivery; cure domiciliari e telemedicina.
“Il farmacista dei Servizi Farmaceutici è il professionista sanitario che si integra in modo coerente con il team multidisciplinare (MMG, specialisti e infermieri) previsto nelle nuove Case della Salute e Ospedali di Comunità e COT– ha detto il presidente SIFO – in quanto in grado di garantire quell’informazione di ritorno in termini corretta codifica del dato analizzato, di controllo e monitoraggio della appropriatezza prescrittiva e di verifica della eventuale discontinuità di cura favorendo altresì la riconciliazione della terapie. Per questo all’interno dei nuovi ambiti assistenziali che rappresentano una delle proposte importanti della Misura 6, sarà essenziale assicurare la figura del farmacista nel team multidisciplinare assistenziale come figura trasversale dell’intero processo”.
Per quanto riguarda l’home delivery, “la SIFO ed il suo Centro Studi, anche attraverso una forte organizzazione capillare su tutto il Territorio Nazionale – articolata in 18 Segreterie Regionali, e 31 Aree Scientifiche, cui afferiscono le Strutture Farmaceutiche Ospedaliere e Territoriali – sta sviluppando un modello universale e dal grande valore sociale, con partnership pubbliche e private, per rendere etica ed accessibile a tutti l’erogazione diretta ed il monitoraggio di particolari Farmaci a Domicilio” stratificati per patologia e pazienti fragili, riducendo così sovraffollamento ospedaliero e accessi al PS.
Entrando in merito delle cure domiciliari e della digital health, il presidente dei farmacisti ospedalieri ha voluto rimarcare che i servizi di Farmacia Ospedaliera e dei servizi Farmaceutici Territoriali delle ASL si integrerebbero funzionalmente con la nuova struttura assistenziale del territorio prevista dal PNRR in particolare con “la Centrale Operativa Territoriale (COT), con le Case di Comunità e con le attività di assistenza domiciliare”.
“Il nuovo modello di assistenza domiciliare”, ha sottolineato Arturo Cavaliere, “dovrà essere strutturato con la creazione delle Centrali Operative Territoriali (COT), nelle quali il farmacista dovrà entrare come parte dei team multidisciplinari riuniti in network digitalizzati (Clinici, Infermieri – MMG – Farmacisti Ospedalieri e dei Servizi Farmaceutici Territoriali), facendo confluire in essi in un cruscotto unico non solo i flussi della Farmaceutica Ospedaliera e Territoriale, ma anche la cartella clinica informatizzata, il Fascicolo sanitario elettronico, le Schede di dimissione ospedaliera (SDO), la specialistica ambulatoriale, il laboratorio analisi, l’anatomia patologica. Tutto ciò consentirà al Farmacista Ospedaliero e del Servizio Farmaceutico Territoriale di monitorare in tempo reale le richieste prescrittive informatizzate per patologie croniche ad alto impatto sociale e di spesa (diabete, BPCO, scompenso cardiaco), associandole ad outcome clinici, verificando altresì la sicurezza delle cure mediante la segnalazione delle reazioni avverse da farmaci (ADR)”. Tale modello – ha concluso Cavaliere – non può prescindere “dall’utilizzo di processi di digital health finalizzati alla presa in carico del paziente fragile, alla possibile consegna del farmaco a domicilio in una logica di prossimità e ottimizzazione delle risorse”.
In conclusione il presidente SIFO nel suo intervento presso la Commissione ha sottolineato come “alla luce di questo modello complessivo, appare chiaro come il Farmacista Ospedaliero e dei servizi Farmaceutici Territoriale – attraverso la sua funzione trasversale con tutti gli stakeholders coinvolti in tutto il percorso di cura – rappresenti una figura centrale in grado di interpretare quei dati di processo e di esito, in grado di coniugare l’efficacia, l’aderenza e la sicurezza delle cure alla sostenibilità economica”.

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