Bisogna guardare al territorio e alle sue potenzialità, ancora inespresse, per farsi carico di tutte le fragilità che sono rappresentate dai pazienti cronici ma anche dagli anziani soli, dai senza fissa dimora, dai rifugiati. Per far questo, secondo Doda Renzetti, Direttivo nazionali Sia – Società italiana di alcologia, “è necessaria certamente una diversa distribuzione delle risorse ma soprattutto una solida rete di professionisti sul territorio la cui coesione ed efficacia non è disgiunta da un’ormai irrinunciabile, estesa, digitalizzazione”.
Related posts
-
Giordano (Omceo VC): “Carenza medici vulnus per l’efficacia PNRR”
Facebook WhatsApp LinkedInLa carenza di medici, medici di famiglia... -
De Fino (Usl Umbria 2): “La Direzione strategica è una direzione diffusa”
Facebook WhatsApp LinkedInLe prospettive di riorganizzazione della sanità del... -
Notargiacomo (Card Umbria): “Le nuove strutture non saranno la Panacea, il loro contenuto sì”
Facebook WhatsApp LinkedInL’integrazione, soprattutto tra professionisti, sembrerebbe essere la...