Raffaelli (Toscana Centro): Per avere un paziente “engaged” serve metodo e grande collaborazione tra professionisti

All’aumento delle patologie croniche che si stanno registrando da alcuni anni e il cui trend non accenna a calare, la risposta della sanità pubblica deve essere certamente organizzativa ma anche, far leva sulla formazione (l’empowerment e l’engagement) dei pazienti nell’essere sempre più protagonisti del loro percorso di cura.

In Toscana, sottolinea Rosaria Raffaelli, Direttore SOC Monitoraggio, Qualità e Accreditamento AUSL Toscana Centro, l’impegno è corale e normato dalla Regione stessa che ha deciso di utilizzare il metodo Stanford per la formazione di pazienti esperti per la quale i professionisti coinvolti si certificano ogni tre anni. Un percorso di formazione che accompagna il paziente nella miglior consapevolezza della propria patologia grazie agli interventi di team multidisciplinari e il cui fine ultimo è quello di orientare conoscenze e consapevolezza al miglior qualità di vita possibile.

 

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