PNRR: le ipotesi di modifica del Governo per la Missione 6

“Nel corso del 2022, il rialzo dei prezzi delle materie prime ed energetiche, legato anche alla crisi energetica acuita dal conflitto russo-ucraino, ha comportato un aumento del costo degli investimenti da realizzare nell’ambito del PNRR”.

Questa la premessa contenuta nella bozza di piano elaborata dal Governo per aggiustare il tiro su alcune misure del Pnrr e, in particolare, per la Missione 6 che riguarda la sanità.

“Tale circostanza si è riflessa in modo rilevante anche sul costo delle opere di edilizia sanitaria, come mostrano le stime effettuate dal Ministero della Salute sulla base dei prezzari aggiornati nel 2023 da Regioni e Provincie autonome (ai sensi dell’art. 23 comma 16 del Codice dei contratti).

Con riferimento alle Case della Comunità, ad esempio, tra il 2021 e il 2023 l’incremento dei costi di costruzione per un intervento tipologico, risultante da un Computo Metrico Estimativo per ognuna delle quattro macrocategorie di lavori rilevanti (strutture, opere edili, impianti idrici e meccanici, impianti elettrici e speciali), oscilla tra il 24% e il 66% a seconda delle Regioni considerate.
Sul piano attuativo, l’aumento dei costi di costruzione comporta, a parità di dotazione, una rimodulazione del numero di strutture realizzabili; inoltre, la necessità di individuare durante lo sviluppo progettuale la copertura finanziaria di un costo superiore a quello pianificato nella fase di gara genera ritardi nell’affidamento dei lavori contrattualizzati.
L’impatto sul cronoprogramma dei lavori è maggiore per le nuove costruzioni rispetto agli interventi di ristrutturazione di edifici esistenti. In particolare, i primi richiedono iter approvativi molto più lunghi (Permesso a costruire vs. SCIA, ad esempio); si connotano per importi e giornate-uomo superiori; richiedono opere propedeutiche, come demolizioni, scavi, spostamento sottoservizi, allacciamento reti, ecc., generalmente assenti negli interventi di ristrutturazione.

Il contesto attuale comporta difficoltà di attuazione non solo per le strutture sanitarie (Casa della Comunità, Ospedali della Comunità, Ospedali sicuri e sostenibili) ma anche per i progetti di transizione digitale (quali telemedicina, sostituzione delle grandi apparecchiature, digitalizzazione dei DEA di I e II livello) nella misura in cui richiedono lavori edili per la preparazione dei locali (ad esempio, di quelli destinati ad accogliere le nuove apparecchiature). Ulteriori criticità sono riconducibili a criticità nelle catene di nell’approvvigionamento delle materie prime, nella fornitura
di attrezzature e nella logistica, riconducibili in parte alla mancanza di flessibilità degli strumenti contrattuali utilizzabili dai soggetti attuatori e in parte a strozzature dal lato dell’offerta (legate ad esempio alla concentrazione in capo a pochi operatori economici specializzati in ambito sanitario).

Le modifiche proposte sono tese a rendere i target quantitativi coerenti con l’evoluzione del contesto economico di riferimento e le tempistiche compatibili con il pieno conseguimento dei risultati, non compromettendo la ratio e l’ambizione che ha guidato la stesura del Piano.
Allo stesso tempo si individuano nuove azioni tese ad affiancare e rafforzare le linee d’intervento preesistenti affinché si possano conseguire risultati sostenibili anche dal punto di vista organizzativo e gestionale. Per gli interventi parzialmente espunti dal Piano si propone, inoltre, la piena realizzazione attraverso risorse nazionali e secondo tempistiche che potranno essere successive a giugno 2026. Nel complesso, le modifiche proposte mirano a preservare l’ambizione della missione Salute e a realizzare appieno quanto previsto dal DM n. 77/22, rendendo le strutture territoriali pienamente funzionanti ed operative anche attraverso l’integrazione di figure professionali quali gli specialisti ambulatoriali interni e la dotazione di attrezzature e tecnologie innovative e sostenibili dal punto di vista energetico.

Le proposte di modifica riguardano alcune linee di investimento della Componente 1 e della Componente 2.

Le Case di Comunità

La proposta di modifica prevede la rimodulazione quantitativa del target da 1.350 a 936 interventi, giustificata dall’aumento dei costi dell’investimento e dei tempi di attuazione (Art. 21 del regolamento 2021/241). La rimodulazione riguarderebbe prevalentemente i nuovi edifici, per i quali la realizzazione entro giugno 2026 è a rischio. Gli investimenti espunti verranno comunque realizzati, con le modalità già programmate, assicurando la copertura finanziaria mediante il ricorso alle risorse nazionali del programma di investimenti in edilizia sanitaria e ammodernamento tecnologico ex art. 20 della legge n. 67/1988 o mediante la riprogrammazione delle risorse della politica di coesione (FSC).

Le risorse PNRR che residuerebbero dalla riduzione del target e dalla copertura dei maggiori costi potrebbero essere utilizzate per: finanziare una nuova sub-linea d’investimento tesa a rafforzare i Poliambulatori specialistici pubblici, in stretto collegamento alle Case della Comunità, in particolare per la sostituzione o implementazione di apparecchiature di radiodiagnostica di base e/o radiologia domiciliare e laboratoristica; rafforzare gli interventi legati agli obiettivi del tagging climatico; coprire un ulteriore eventuale aumento dei costi.

Casa come primo luogo di cura
Le proposte di modifica riguardano, rispettivamente, il sub-investimento 1.2.2, Centrali Operative Territoriali (COT), e il sub-investimento 1.2.3, Telemedicina per un migliore supporto ai pazienti cronici e prevede la rimodulazione del target da 600 a 524 Centrali operative territoriali (COT) e il suo differimento di un semestre (da T2-2024 a T4 2024), giustificata dall’aumento dei costi dell’investimento e dei tempi di attuazione (Art. 21 del regolamento 2021/241). Le COT escluse dal target verranno realizzate con risorse a valere su fondi nazionali, ex art. 20 della legge n. 67/88.

Telemedicina
La proposta di modifica riguarda il target relativo alle persone assistite attraverso gli strumenti della telemedicina (M6C1-9), per il quale si propone di differire il conseguimento di un semestre (da T4 2025 a T6 2026) in considerazione della difficoltà a reperire materie prime (ad esempio, metalli e materiali utilizzati nelle apparecchiature tecnologiche) e dell’incremento generalizzato dei relativi prezzi e del costo dell’energia (Art. 21 del regolamento 2021/241).

Ospedali di Comunità
La proposta di modifica prevede la rimodulazione del target da 400 a 304 progetti, destinando le risorse ai progetti di ristrutturazione di edifici esistenti che, alla luce delle ultime attività di monitoraggio, non presentano complessità
attuative. La proposta è giustificata dall’aumento dei costi dell’investimento e dei tempi di attuazione (ex Art. 21 del regolamento 2021/241). I nuovi edifici e, in generale, i progetti che presentano un maggior rischio di mancata realizzazione entro i termini saranno invece finanziati con le risorse dell’art. 20 legge n. 67/1988 (ivi inclusi economie di progetto e residui di Accordi di programma) o dalle risorse della politica di coesione (FSC) laddove necessarie.

LA BOZZA DI DOCUMENTO DEL GOVERNO

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