La lancetta dei ritardi di quanto previsto dal Pnrr per la sanità continua inesorabilmente a girare. Ritardi negli adempimenti messi chiaramente, nero su bianco, sia dal Ministero della Salute nelle sue pagine di sintesi sull’avanzamento degli adempimenti, sia dal Ministro per gli Affari Europei, Raffaele Fitto, che nei giorni scorsi ha presentato e trasmesso al Parlamento la Terza Relazione sullo stato di attuazione delle misure previste dal Pnrr.
Sorvegliati speciali sono Case e Ospedali di comunità la cui realizzazione segna il passo per due motivi fondamentali, come sottolineato dalla Relazione del Ministro: “aumento dei costi e/o scarsità dei materiali” ma anche “squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo”.
A partire dai primi mesi del 2022, conclude la Relazione “l’emergere di numerosi fattori principalmente di natura esogena – quali le strozzature dal lato dell’offerta e la forte accelerazione della dinamica dei prezzi – ha reso particolarmente complesso l’avanzamento del Piano, approvato nel luglio del 2021 in un contesto geopolitico ed economico completamente diverso. Al procedere dell’attuazione, inoltre, sono aumentati sensibilmente i Target da raggiungere e sono emerse criticità importanti rispetto alla capacità amministrativa dei Soggetti attuatori, la cui portata è acuita dalla frammentazione degli imterventi. Oggi risulta ineludibile affrontare un ampio processo di riprogrammazione delle misure, in accordo con le istituzioni europee e in coerenza con i principi delineati nei Regolamenti europei.
Sin dal proprio insediamento, la capacità di attuazione del PNRR è stata al centro dell’attenzione del Governo. Nell’ambito della Cabine di regia PNRR nel mese di novembre 2022 si sono tenuti una serie di incontri bilaterali del Ministro delegato con i Ministri titolari nel corso dei quali le singole amministrazioni hanno illustrato le numerose difficoltà attuative e la connessa esigenza di riprogrammazione,
Successivamente la Cabina di regia nella seduta del 12 gennaio 2023 ha richiesto alle amministrazioni titolari di fornire elementi in ordine allo stato di attuazione delle singole misure per verificare la coerenza di quanto realizzato rispetto agli obiettivi intermedi e finali stabiliti dal Piano.
Nel mese di febbraio 2023 sono state svolte riunioni a livello tecnico con tutte le amministrazioni alle quali è stato richiesto di trasmettere le schede con le modifiche/integrazioni sulla base del modello già utilizzato per la predisposizione del PNRR, per una ricognizione più puntuale delle richieste trasmesse dalle singole amministrazioni.
Una prima rassegna delle richieste avanzate dalle Amministrazioni ha messo in luce un numero elevato di proposte, caratterizzate da gradi diversi di complessità. In particolare, le modifica pervenute riguardano:
• Rimodulazioni dei M&T per effetto dell’aumento dei prezzi o ad altri fattori oggettivi;
• Rimodulazioni scadenza di M&T intermedie, senza modifica di M&T finali;
• Revisioni formali di denominazione/descrizione/ meccanismi di verifica di M&T, dirette a
chiarire meglio gli obiettivi (CID e OA);
• Revisioni con riallocazione delle risorse per un utilizzo più efficiente delle stesse;
• Revisioni collegate a criticità oggettive connesse al mutato contesto attuativo.
Gli esiti di questa preliminare attività sono stati condivisi con i servizi della Commissione in data 17 marzo 2023. Quanto pervenuto dalle amministrazioni è in corso di valutazione congiunta da parte delle strutture tecniche della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero dell’economia e delle finanze.
Nella seconda metà del mese di giugno si terrano incontri tecnici con i servizi della Commissione per verificare l’ammissibilità delle richieste di modifica e/o riprogrammazione.
Appena saranno concordate le modalità e i termini per la revisione complessiva del Piano, il Governo presenterà al Parlamento il quadro aggiornato delle proposte di revisione, prima della trasmissione ufficiale alla Commissione europea.
Alla luce delle prime verifiche emerse dal confronto con le Amministrazioni centrali titolari, per gli interventi che hanno maturato ritardi nella fase di avvio la proposta di revisione potrebbe prevedere lo slittamento di alcune milestone intermedie, corrispondenti a fasi amministrative dell’investimento, senza modificare il target finale della relativa misura.
Per gli interventi caratterizzati da una pluralità di Soggetti attuatori con difficoltà attuative potrebbe essere attivato un monitoraggio rafforzato finalizzato ad acquisire le informazioni riguardanti:
• Lo stato di attuazione progettuale, procedurale, autorizzatorio, esecutivo, anche in termini di risultati fisici attesi dalla misura;
• I tempi attesi di realizzazione di ciascun intervento;
• Il costo aggiornato con l’incremento dei costi delle materie prime;
• I tempi e le modalità di raggiungimento del target finale;
• Per i progetti in essere, la corrispondenza di quanto realizzato o in corso di realizzazione con le condizionalità PNRR.
Gli interventi che all’esito del monitoraggio rafforzato mostrino elementi di criticità insuperabili, saranno classificati in due categorie:
• interventi strategici di interesse nazionale per i quali lo Stato assicura un supporto rafforzato per la realizzazione della misura, con eventuale revisione degli obiettivi finali in relazione all’aumento dei costi;
• interventi per i quali in assenza di tempestive azioni da parte dei Soggetti attuatori per il superamento delle criticità individuate, si proporrà la riprogrammazione delle risorse corrispondenti verso impieghi più efficienti, coerenti con gli obiettivi e i principi del PNRR, d’intesa con i servizi della Commissione, tenendo conto dell’esigenza di rafforzare la capacità amministrativa, soprattutto a livello subnazionale, per consentire un’attuazione rapida e costante del Piano.
Per gli interventi che hanno maggiormente risentito degli incrementi dei costi delle materie prime si procederà con la rimodulazione dei progetti che potrà comportare l’aggiornamento dei quadri economici dei progetti nonché la revisione degli obiettivi intermedi e finali.
L’implementazione delle soluzioni sopra descritte potrà, quindi, comportare:
- revisione dei target finali;
- utilizzazione delle risorse eventualmente resisi disponibili per finanziarie;
- l’aumento dei prezzi degli interventi;
- gli interventi inseriti nel Capitolo REPowerEU;
- incentivi alle imprese per la transizione ecologica e digitale in risposta all’IRA.
Dal punto di vista delle tempistiche del processo di revisione in linea con quanto condiviso con i servizi della Commissione si intende formalizzare la proposta complessiva di revisione del Piano entro agosto 2023, in linea con quanto previsto dal Regolamento 2021/241.
In conclusione, le misure che saranno oggetto di riprogrammazione sono quelle che hanno registrato:
• notevole ritardo nella fase di avvio;
• rilevante incremento dei costi a causa dell’inflazione e della mancanza di materie prime;
• estrema parcellizzazione degli interventi;
• difficoltà di natura normativa, attuativa e autorizzativa che non consentono di realizzare gli interventi nei tempi e nelle modalità previste”.