La Medicina Interna, detta anche la “Nobile arte dell’approccio olistico” non è una specializzazione “generalista” bensì di ampia visione in un contesto di cura delle acuzie che oggi è stata ampiamente snaturata.
Lo sottolinea Giancarlo Parisi, Direttore UOC Medicina Interna dell’Aulss 6 Euganea, secondo cui, a partire dalla pandemia, le medicine interne siano state considerate come dei veri “tappabuchi”, si siano “geriatrizzate”, siano state costrette a farsi carico di cronicità e fragilità a cui la disciplina non si è certo sottratta ma frante di cui reclama, per esempio, la necessità di essere valutata secondo logiche diverse.
In poche parole, non è possibile essere valutati negativamente dai controlli di gestione secondo parametri internistici quando la presa in carico di pazienti cronici, anziani, fragili impedisce, di fatto, il rispetto di percorsi e tempistiche di ricovero propri della stessa medicina interna.