Migliore (Fiaso): “Se non c’è salute, non c’è Pil. Investire in sanità vuol dire assicurare lo sviluppo del Paese”

“Mettere soldi in sanità ha delle ricadute sul Prodotto interno lordo, vuol dire investire in occupazione, ma prima di tutto significa assicurare salute. E assicurare salute è fondamentale per lo sviluppo complessivo del Paese. Lo abbiamo visto bene in questi ultimi due anni: se non c’è salute, non c’è Pil, è un’equazione immediata”. Così Giovanni Migliore, presidente di Fiaso al Forum Sistema Salute alla stazione Leopolda di Firenze, ha indicato le priorità che dovrà affrontare il prossimo governo.

A fronte del caro-energia la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere torna a chiedere investimenti obbligatori per far ripartire la sanità dopo la pandemia.

“Il finanziamento aggiuntivo, assicurato per superare la pandemia, che ci aveva fatto sperare in un’inversione di tendenza è stato tutto assorbito dalla bolletta energetica per far fronte al rialzo dei costi di gas e luce – ha detto Migliore – .Abbiamo un tetto di spesa per il personale che è quello di vent’anni fa, ma con bisogni e attese differenti alla luce dell’invecchiamento della popolazione. Va dunque cambiato innanzitutto il sistema di regole: non possiamo accontentarci di pensare a un tetto di spesa per il personale se poi vogliamo fornire dei servizi che siano efficienti.  La classe di manager che si è consolidata in questi anni ha imparato a gestire molto bene l’emergenza, recuperando sacche di inefficienza, però dobbiamo essere onesti con i nostri interlocutori che sono sì i cittadini, ma che sono anche i decisori politici. Non possiamo fare miracoli e abbiamo una grandissima responsabilità: abbiamo l’obbligo di richiedere che si investa in sanità per mettere ancora una volta in sicurezza il Paese”.

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