Legge “Gelli-Bianco”. Avviato il confronto dalla Fondazione Italia in Salute

A distanza di sei anni dall’approvazione della legge 24/2017 è tempo di revisione: a Roma è stato avviato il confronto, annunciato il mese scorso, attraverso un tavolo tecnico voluto dalla Fondazione stessa. 

“La Fondazione Italia in Salute” spiega il Presidente onorario Federico Gelli “ha ritenuto necessario dare un contributo al dibattito che in questo momento si è aperto all’interno delle istituzioni sul tema della sicurezza delle cure e sulla depenalizzazione per gli esercenti le professioni sanitarie attraverso un meeting che ha raccolto, tra presenza e collegamento da remoto, le più importanti sigle del management pubblico e privato (tra cui Federsanità e FIASO), del mondo sindacale degli ordini professionali e delle società scientifiche (come ANAAO, SIGO, FADOI etc.) nonché professionisti del mondo assicurativo ed esponenti dei più importanti atenei italiani. Tra questi, molti professionisti già convolti durante la stesura originaria di quel testo che fu analizzato, poi discusso e votato dai rami del parlamento. L’obiettivo è quello di fare un “tagliando”, una verifica ormai necessaria di alcuni articoli della norma che non hanno raggiunto la completa attuazione, e di valutare contemporaneamente quali possono essere, alla luce della giurisprudenza più attuale e del periodo storico che stiamo vivendo, gli ulteriori interventi normativi possibili. È stato un importante momento di confronto con questi esperti che ci aiuteranno ad elaborare un’idea e giungere ad un progetto di revisione che ovviamente presenteremo al Ministro della Salute per un confronto finale”. 

” L’importanza di trovarsi oggi, a sei anni di distanza dall’introduzione della legge – ha sottolineato il Presidente Maurizio Hazan – nasce dall’esigenza manifestata da più parti, e da noi in particolare, di fare un check-up su quello che ha funzionato e quello che non ha funzionato della Legge 24. Questa Legge è una legge di grandi principi che non possono essere abdicati, devono essere difesi, ma allo stesso tempo è giusto andare a comprendere che cosa si possa fare ancora per implementarla e per arrivare all’attuazione in concreto. Una Legge come questa, molto rotonda, molto ambiziosa e che tocca molti degli aspetti che incidono sulla sostenibilità del sistema sanitario, deve sistematicamente essere rivista e controllata alla luce degli scenari che si modificano. Questo è l’obiettivo di questo tavolo di lavoro che non è necessariamente giuridico ma coinvolge, tra gli altri, anche gli operatori della salute che possono fornire un contributo pratico su ciò che, dal punto di vista di chi sta sul campo, possa essere razionalizzato per assicurare la già citata sostenibilità del sistema”. 

Durante il dibattito che si è aperto tra i partecipanti tanti sono stati i temi emersi, solo per citarne alcuni: gli accertamenti tecnici preventivi e la conciliazione obbligatoria, la gradazione della colpa in ambito penale, il ruolo degli audit clinici, l’ipotesi di costituzione di un fondo per l’alea terapeutica, e l’importanza delle linee guida; questi e tanti altri aspetti andranno a costituire una sorta di road map che porterà alla stesura di quel testo finale di proposte che la Fondazione Italia in Salute sottoporrà all’attenzione del Ministro Schillaci e degli altri decisori politici.

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