Arginare e prevenire gli episodi di aggressione fisica e verbale perpetrati nei confronti dei professionisti sanitari, a partire dalla stipula di protocolli operativi con le forze dell’ordine nei casi di violenza in ospedale e nei luoghi di cura.
È la proposta della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso) avanzata nel corso dell’incontro che si è tenuto al Ministero della Salute, con al centro la sicurezza di medici, infermieri e operatori sanitari, in seguito al moltiplicarsi degli episodi di violenza perpetrati nei loro confronti nell’ultimo periodo.
“Abbiamo assistito in questi giorni a una nuova esplosione dei casi di violenza contro i professionisti sanitari, che non possono e non devono essere lasciati soli: ogni episodio di aggressione contro un operatore costituisce un vero e proprio attacco al Servizio sanitario nazionale tutto. Le aggressioni nei luoghi di cura mettono a repentaglio la sicurezza dei professionisti e quella dei cittadini e violano il diritto alla salute tutelato dalla Costituzione, imponendo oggi più che mai un necessario cambio di passo culturale – dichiara Giovanni Migliore, Presidente di Fiaso -.
Oggi abbiamo condiviso con il Ministro Schillaci la necessità di implementare interventi per la prevenzione e la deterrenza di questi deplorevoli episodi di violenza, a partire dalla proposta di farsi promotore presso il Governo di una iniziativa per l’emanazione di una direttiva specifica da parte del Ministero dell’Interno a tutte le Prefetture, per procedere in tempi certi e rapidi alla stipula dei protocolli operativi con le Aziende sanitarie previsti dalla Legge 113/2020 sulla sicurezza del personale sanitario, per garantire interventi rapidi in caso di aggressioni”.