La Casa della Comunità per le politiche di integrazione e la continuità assistenziale: processi, modelli organizzativi e strumenti a confronto

“Abbiamo una grande opportunità, ovvero quella di dialogare insieme da punti di vista diversi ma con un unico obiettivo: dare avvio ad una nuova stagione che promuova innovazione nell’assistenza territoriale, nelle cure di prossimità, nella presa in carico sociale e sanitaria” – così Tiziana Frittelli Presidente Nazionale di Federsanità e Dg Ao San Giovanni Addolorata di Roma in apertura del Tavolo di Co-working organizzato insieme ad Anci dal titolo “La Casa della Comunità per le politiche di integrazione e la continuità assistenziale: processi, modelli organizzativi e strumenti a confronto“, che si è svolto nell’ambito di Missione Italia 2023, l’evento dedicato al PNRR dei Comuni e delle città.

Intorno al Tavolo i Ministeri competenti, Salute e Politiche sociali, le Regioni, i Comuni e Aziende sanitarie per riflettere sulle possibili vocazioni che le nuove strutture possono assumere nei vari territori, esplorando le modalità di integrazione da attivare e cercando di diffondere le buone pratiche dei modelli già esistenti.

“Il tavolo è stata una grande occasione di confronto in un momento cruciale sul fronte dell’integrazione sociale e sanitaria. È stata occasione per approfondire e riflettere sui modelli organizzativi e le prassi che si stanno consolidando nei territori, in realtà anche molto diverse tra loro per dimensioni e caratteristiche. L’auspicio è che quello di ieri sia stato solo un primo momento di un confronto che deve proseguire nel tempo” -ha sottolineato in apertura Annalisa D’Amato, Responsabile Area Welfare, Politiche sociali e Salute di Anci.

Per il Ministero della Salute è intervento Alessio Nardini, Direttore generale dell’Unità missione per il PNRR: “Vogliamo che il Ssn possa finalmente contare su una medicina territoriale efficace ed efficiente. Inoltre, auspichiamo che assieme alla diffusione della telemedicina, sia garantito all’Italia un sistema sanitario all’avanguardia. Siamo davanti ad una seria evoluzione dei sistemi territoriali sanitari che prefigura un periodo di trasformazione strategica in grado di generare spinte positive per i prossimi venti anni”.

Anche il Direttore generale per la programmazione sociale del MLPS Paolo Onelli ha sottolineato come in un momento di particolare evoluzione del sistema dei servizi sociali e socio sanitari, come quello che stiamo vivendo, sia prioritario il dialogo e il confronto tra i vari attori: “Questo Tavolo è l’esempio da portare avanti già nelle prossime settimane con una prima tappa comune relativa ai contenuti da sviluppare nella legge delega sulla non autosufficienza”.

Al Tavolo direttori generali di Asl e AO di varie regioni italiane associate a Federsanità: Paolo Bordon, Ausl Bologna; Luigi Carlo Bottaro, Asl 3 Genova; Pietro Girardi, Ulss 9 Verona; Fabrizio d’Alba, Policlinico Umberto I; Maria Capalbo, Irnca Ancona; Giuseppe Pasqualone, Policlinico di Foggia; Fabrizio Russo, Asp di Ragusa; Paolo Cannas, ASL Nuoro.

Da tutti gli interventi è emerso come il punto cruciale sia riuscire ad adattare i servizi attuali ai bisogni di salute complessi e di lungo termine che stanno emergendo con sempre maggiore intensità. Soprattutto in relazione alla dinamica demografica e socio-economica che caratterizzerà il Paese nei prossimi decenni. Una rivoluzione da cui emergono anche nuove funzioni e quindi nuove competenze necessarie: la Population Health Management e di gestione operativa nei setting territoriali; la capacità di change management per “dare gambe” alle innovazioni organizzative; le abilità nella gestione delle relazioni interistituzionali e nel community building.

“Le alleanze istituzionali sul territorio sono la chiave per migliorare la risposta ai bisogni di salute -così Giovanni Iacono, Presidente di Federsanità Sicilia e vicario Nazionale e Assessore alla sanità, politiche della salute e sviluppo di comunità del Comune di Ragusa- Dobbiamo tutti contribuire a declinare un nuovo modello di sanità pubblica basato sull’applicazione di un sistema collaborativo, multidisciplinare, coordinato e integrato. Al fine di affrontare i rischi alla salute potenziali, o attivi, che hanno origine dall’interfaccia ambiente-animali-ecosistemi umani. L’obiettivo è promuovere un potenziamento della prevenzione primaria attraverso una rete ospedale-territorio e l’aggregazione funzionale delle molteplici competenze”.

“Nell’ambito dell’utilizzo dei fondi PNRR, il Comune di Milano – ha detto Lamberto Bertolè, Assessore al welfare e salute – sta sostenendo un percorso virtuoso di integrazione sociosanitaria attraverso, ad esempio, la scelta dell’insediamento dei servizi sociali territoriali nelle case di comunità, per favorire una presa in carico complessiva delle persone. I comuni, che sono la prima linea istituzionale di contatto con i cittadini, devono poter avere un ruolo più attivo nella definizione delle politiche sanitarie per promuovere una programmazione sempre più aderente ai bisogni che emergono sui territori. A Milano, dove, come in altri grandi centri urbani, abbiamo riscontrato un aumento significativo del disagio giovanile, il Comune ha avviato “Accoglimi”, un progetto di supporto e orientamento psicologico per gli adolescenti che va proprio nella direzione della presa d’atto di questa difficoltà evidente e che sta avendo ottimi riscontri in termini di utenza. Questo dimostra come il coinvolgimento degli enti locali sia ormai un esigenza non più differibile: i comuni devono avere voce in capitolo su questo argomento”.

Infine, sono stati affrontati temi legati all’integrazione sociosanitaria attraverso il racconto di esperienze significative che sono riuscite a integrare tra loro prestazioni sanitarie e prestazioni sociali. Il Tavolo ha infatti presentato alcune tra le tante esperienze censite dall’Osservatorio delle buone pratiche di integrazione sociosanitaria promosso da AgenasFedersanità Anci, coordinato da Domenico Scibetta Presidente di FedersanitàANCI Veneto e Michelangelo Caiolfa di Federsanità ANCI Toscana. Tutte azioni che si sviluppano grazie all’incontro positivo tra governance, strutture organizzative e reti locali, guidate da una forte volontà di azione e di costruzione condivisa.

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