Indagine Ipsos: affidabilità, competenza e disponibilità. Gli italiani promuovono i farmacisti e desiderano ricevere più servizi in farmacia

Schillaci: “Credo fermamente che nella sfida più importante che stiamo affrontando, ossia la definizione di un’assistenza sanitaria in grado di intercettare nei tempi e nei setting assistenziali appropriati i bisogni di salute dei cittadini, sia fondamentale il contributo sinergico di tutti gli attori coinvolti sul territorio, ciascuno secondo le proprie competenze. Perché questa sfida la possiamo vincere soltanto insieme”.

 

Affidabili, competenti e disponibili: è questo l’identikit dei farmacisti che emerge da una ricerca realizzata da Ipsos per la Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI) e illustrata oggi nel corso di un evento a Roma, alla presenza del Ministro della Salute e del Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. Quasi 8 cittadini su 10 (77%) hanno fiducia nel farmacista e lo considerano un professionista competente e accessibile al quale rivolgersi per la gestione della propria salute. Per la maggior parte degli italiani, negli ultimi tre anni la farmacia ha rappresentato un presidio sanitario di riferimento sul territorio, svolgendo un ruolo di pubblica utilità attraverso l’erogazione di una molteplicità di servizi. Dal canto loro, i farmacisti sono pienamente consapevoli (86%) dell’evoluzione del proprio ruolo e della fiducia che ispirano alla stragrande maggioranza dei cittadini, sebbene non manchi qualche criticità: su tutte, l’eccessivo carico di burocrazia che grava sull’attività quotidiana in farmacia.

L’indagine Ipsos è stata condotta tra novembre e dicembre del 2022 su un campione di 1.000 italiani – rappresentativo della popolazione maggiorenne – e 400 farmacisti. L’obiettivo è stato quello di analizzare l’evoluzione nel percepito della figura del farmacista nel corso e all’indomani della pandemia, per valutare, tra l’altro, le aspettative e i bisogni della popolazione italiana all’indomani del Covid, e approfondire le principali sfide per la Professione alla luce del ruolo sempre più strategico che al farmacista è riconosciuto all’interno del Servizio sanitario nazionale (SSN).

Secondo la ricerca, il 93% degli italiani ha una farmacia di riferimento, scelta motivata da tre aspetti principali: la fiducia (per il 37% degli intervistati) e la conoscenza del professionista (28%), la vicinanza (57%) e la soddisfazione per il servizio offerto (42%). A ‘legare’ i cittadini al farmacista sono inoltre le conoscenze in campo farmaceutico, la competenza nel consigliare la soluzione più appropriata alle proprie esigenze di cura e la qualità dell’assistenza, garantita dalla disponibilità e dalla continuità del servizio.

“Negli ultimi tre anni i farmacisti sono stati al fianco degli italiani per dare le migliori risposte possibili ai loro bisogni di salute, contribuendo a rendere la sanità più accessibile per tutti i cittadini – dichiara Andrea Mandelli, presidente FOFI. La pandemia ha rafforzato la percezione e il nostro ruolo sul territorio: siamo riusciti ad essere il perno del SSN somministrando tamponi e vaccini, trasformando messaggi di posta elettronica e sms in ricette digitali e dispensando terapie complesse. Se tutto questo è stato possibile, lo si deve alla professionalità dei farmacisti, alla volontà di arricchire le proprie competenze al servizio della collettività, alla prontezza e alla capacità di adattamento anche sul fronte tecnologico. La fiducia che i cittadini ripongono nei nostri confronti ci rende orgogliosi e ci ripaga del lavoro svolto con responsabilità e impegno instancabile, in tutto il Paese”.

Ma la principale conferma del ruolo dei farmacisti, di autentico avamposto del servizio sanitario sul territorio, sono i desiderata degli italiani rispetto ai servizi che vorrebbero fossero erogati e/o potenziati nella rete delle farmacie territoriali: prenotazione di visite specialistiche ed esami (26%), vaccinazione antinfluenzale (19%), analisi di primo livello come la misurazione di pressione e colesterolo (18%), servizi infermieristici in farmacia (18%) e a domicilio (17%). Secondo gli italiani, dunque, la farmacia del futuro dovrà essere sempre più un luogo dedicato alla prevenzione e alla presa in carico, oltre ovviamente alla tradizionale attività di dispensazione del farmaco. Un’aspettativa che si sposa perfettamente con il modello della Farmacia dei Servizi la cui piena realizzazione – anche attraverso il potenziamento della telemedicina e del deblistering dei farmaci, indicati dai farmacisti intervistati come due servizi chiave per migliorare l’assistenza sul territorio – consentirà di andare incontro ai bisogni dei cittadini e alle esigenze di efficientamento del SSN.

Sul fronte della prevenzione, l’80% degli italiani intervistati si dichiara favorevole a farsi vaccinare dal farmacista e valuta positivamente la possibilità che la farmacia diventi un “hub vaccinale” in cui effettuare anche i richiami dei vaccini obbligatori.

“L’introduzione della vaccinazione anti-Covid e antinfluenzale e la possibilità di eseguire i test diagnostici, divenute prerogative strutturali del farmacista di comunità, hanno definitivamente inaugurato la nuova fase della Farmacia dei servizi, aggiunge Mandelli. L’apporto straordinario alle recenti campagne di immunizzazione, la presenza capillare sul territorio e la fiducia riposta in noi dai cittadini, suggeriscono l’opportunità di un più ampio coinvolgimento dei farmacisti nelle attività di prevenzione, e in particolare per la vaccinazione, come tra l’altro si sta già delineando in alcuni contesti regionali”.

Per i due terzi dei farmacisti intervistati (64%) l’ampliamento delle funzioni riconosciute dai recenti provvedimenti normativi rappresenta una valorizzazione del proprio ruolo che, tuttavia, non è priva di difficoltà: l’eccessiva burocrazia è indicata dal 31% dei professionisti intervistati come la principale criticità a un’efficiente assistenza offerta al cittadino.

“Il nemico di questa evoluzione del rapporto tra farmacista e cittadino è senza dubbio la burocrazia – conclude il presidente FOFI. Per questo, la Federazione è impegnata su due fronti principali: un’ulteriore digitalizzazione, che consenta di automatizzare una parte degli adempimenti amministrativi; e poi il costante confronto con le Istituzioni, per sburocratizzare per quanto possibile la nostra quotidiana attività, consentendoci di concentrarci sui bisogni di salute dei pazienti. Il nostro obiettivo resta sempre lo stesso: essere per i cittadini dei professionisti preparati e disponibili, e offrire un’assistenza di qualità che vada incontro alle esigenze e alle aspettative della collettività e del SSN”.

 

Schillaci: “Tempi maturi per una presenza strutturata sul territorio

“I risultati della ricerca Ipsos” ha commentato il Ministro della Salute Orazio Schillaci “confermano che il farmacista negli ultimi tre anni è diventato, ed è percepito sempre più dai cittadini, come un presidio sanitario e una figura di riferimento, soprattutto per la popolazione più adulta che spesso cerca in farmacia risposte a tanti problemi di salute. Bisogni che non necessitano di grandi apparecchiature o di procedure complesse per essere soddisfatti, ma di una sanità territoriale più efficiente.

A proposito di evoluzioni, non vi è dubbio che la pandemia abbia sollecitato la necessità di un cambio di passo del nostro Servizio Sanitario e per quanto riguarda il settore delle farmacie ha innescato un’accelerazione a un cambiamento già in atto, iniziato più di un decennio fa, in risposta ai mutamenti epidemiologici intervenuti, all’inversione della piramide demografica e ai nuovi stili di vita che hanno modificato le necessità assistenziali.

Ma è soprattutto nel periodo proprio dell’emergenza che si è diffusa nei cittadini la consapevolezza di quanto sia prezioso per la Nazione poter contare sulla capillarità delle farmacie, che con grande tempestività hanno saputo, superando anche non poche difficoltà, riorganizzarsi offrendo nuovi servizi come la somministrazione dei tamponi antigenici Covid e dei vaccini anti- Covid e dei vaccini antinfluenzali. Né possiamo dimenticare che nel periodo più buio della pandemia hanno svolto una funzione di filtro arginando talvolta il ricorso inappropriato alle strutture ospedaliere e ambulatoriali e supportato i Medici di Famiglia in tante e tante richieste.

Uscendo dalla logica emergenziale” ha quindi sottolineato il Ministro “credo si debba riconoscere il contributo che le farmacie quotidianamente e ordinariamente svolgono per far fronte ai bisogni di salute di una società sempre più anziana, con un conseguente incremento di pazienti con comorbilità e patologie croniche.

Si pensi al ruolo attivo della farmacia dei servizi nella gestione corretta del paziente cronico per garantire il corretto utilizzo dei medicinali e incrementare l’aderenza alle terapie per le principali malattie croniche (ipertensione, BPCO, diabete). Un servizio che oltre a produrre benefici alla persona consente di ridurre il carico di lavoro dei medici di base, talvolta in alcuni piccoli Comuni di sopperire alla loro mancanza, nonché di arginare il ricorso inappropriato ai Pronto Soccorso che oggi rappresenta una delle principali criticità della nostra sanità.

Appare allo stesso modo fondamentale, in particolare per gli anziani, la possibilità nelle farmacie dei servizi di usufruire di analisi di prima istanza, tra cui i servizi di Telemedicina, come elettrocardiogrammi e monitoraggi Holter cardiaci, che tante volte hanno permesso di indirizzare tempestivamente i pazienti dal Medico di Medicina Generale. Allo stesso modo si sono rivelate decisive per la sicurezza dei pazienti le attività di ricognizione e di riconciliazione farmacologica, fortemente raccomandate nei passaggi di setting di cura che costituiscono un valido supporto per il medico, favorendo la cura corretta.

C’è, poi, un altro ambito strategico” ha aggiunto Schillaci ” nel quale il farmacista può incidere in maniera significativa: quello della promozione della prevenzione, attraverso campagne di sensibilizzazione sull’importanza dell’adesione di stili di vita salutari o facendo da amplificatore alle campagne di prevenzione istituzionali, potendo fare leva sulla fiducia sempre più crescente, evidenziata anche dalla ricerca IPSOS, che i cittadini mostrano verso le farmacie. E, in questi anni, abbiamo appreso quanto la fiducia sia fondamentale per incoraggiare comportamenti corretti nella popolazione.

A questo proposito voglio ringraziare il Presidente Mandelli per aver invitato i cittadini a un acquisto consapevole di farmaci, specialmente nel periodo invernale in cui c’è maggiore richiesta, evitando inutili corse all’accaparramento.

Per tutte queste ragioni, come ho dichiarato in occasione della presentazione delle mie Linee Programmatiche in Parlamento, intendo sostenere e promuovere ogni iniziativa che, a regime, possa consentire alle farmacie di erogare i servizi a disposizione delle persone, in modo che tutta la popolazione possa trovare una prima risposta alla domanda di salute.

I tempi sono maturi, inoltre, per rivedere il sistema di remunerazione delle farmacie e dell’intera filiera, che da anni deve essere aggiornato. In questo ambito voglio ricordare l’adozione del decreto ministeriale, attualmente all’esame della Conferenza Stato-Regioni, relativo al riparto della remunerazione aggiuntiva riconosciuta alle farmacie, nel limite di 150 milioni di euro annui, per il rimborso dei farmaci erogati in regime di Servizio Sanitario Nazionale, prevista nella Legge di Bilancio approvata lo scorso dicembre.

Sempre recentemente, ai fini dell’erogazione della prima quota del finanziamento relativa alla ripartizione a valere sul Fondo sanitario nazionale 2021-2022, si è provveduto all’approvazione dei cronoprogrammi trasmessi dalle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Liguria, Marche, Molise e Toscana per l’avvio della sperimentazione della Farmacia dei Servizi, nonché di quelli inviati da Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Umbria e Veneto per la proroga delle attività sperimentali. Si tratta di passaggi decisivi che danno concretezza alla sperimentazione della Farmacia dei Servizi e forse, tra non molto, non parleremo più di sperimentazione.

Credo fermamente” ha infine concluso il Ministro “che nella sfida più importante che stiamo affrontando, ossia la definizione di un’assistenza sanitaria in grado di intercettare nei tempi e nei setting assistenziali appropriati i bisogni di salute dei cittadini, sia fondamentale il contributo sinergico di tutti gli attori coinvolti sul territorio, ciascuno secondo le proprie competenze. Perché questa sfida la possiamo vincere soltanto insieme”.

 

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