“La centralità di tutta l’organizzazione territoriale si gioca su due elementi essenziali, il primo è la capacità dei professionisti di misurarsi nel lavoro in team, l’altra è l’utilizzo della telemedicina, pilastro fondamentale di questo sistema”.
Ne è convinta Anna Beltrano, Direttore Dipartimento del Territorio, della fragilità e delle dipendenze Azienda USL Toscana SUD EST, secondo cui “Se questo è lo scenario di riferimento allora anche il modo di pensare la sanità del futuro deve essere diverso. Dall’ospedale alla casa come nuovo luogo di cura. Per fare ciò bisogna resettare, riorganizzare e ripartire”. Da cosa, si interroga Beltrano? “Essenzialmente dalla formazione degli operatori (tutti) medici, infermieri, tecnici, manager…cambia la visone. La sanità si fa proattiva, si muove prima, cerca il problema prima che questo si evidenzia, lo intercetta lo analizza, dà la risposta personalizzata. Per far questo abbiamo bisogno di raccogliere dati, di saperli leggere, di decodificarli in risposte concrete. Una sfida non di poco conto che coinvolge l’intero sistema, dall’università alle società scientifiche, alle direzioni strategiche. Si dovranno creare ambienti e relazioni stimolanti che possano far crescere la motivazione degli operatori, a cui chiediamo di superare le resistenze al cambiamento per implementare il nuovo modo di approcciare la malattia e il malato”.
