Alla Barcolana 55 Fiaso lancia la convention “Cambiamo rotta per il futuro della sanità pubblica”

Cambiare rotta alla sanità pubblica. Questo l’ambizioso obiettivo annunciato dalla Fiaso, la Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere, durante la 55esima edizione della Barcolana cui quest’anno la Federazione ha partecipato con una imbarcazione e 30 direttori generali delle aziende federate, per sottolineare simbolicamente la necessità di un cambio direzione del servizio sanitario nazionale.

Contestualmente la Federazione ha lanciato la Convention “Fiaso25”, dal titolo “Cambiamo rotta per il futuro della sanità pubblica“, organizzata al Palazzo dei Congressi di Roma dall’8 al 10 novembre in occasione dei 25 anni dalla sua fondazione. Si tratterà di uno spazio di dibattito con stakeholder di settore, professori universitari e istituzioni su una serie di temi chiave per il settore sanitario, proprio nelle settimane in cui viene discussa e approvata la legge finanziaria.

La Corte dei conti, nel suo Rapporto 2023 sul coordinamento della finanza pubblica, ha sottolineato che il risultato di esercizio del SSN, misurato come differenza tra le entrate previste dallo Stato per la copertura dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e le spese sostenute per l’assistenza sanitaria, si presenta in netto peggioramento, con perdite in crescita, dai 1.025 milioni di disavanzo del 2021 a poco meno di 1.470 milioni (erano 800 milioni nel 2020). Il fenomeno è diffuso in tutte le aree del Paese, ma tocca in misura maggiore le regioni a statuto ordinario del Centro Nord, a riprova di una sofferenza estesa.

Anche se a tassi più contenuti dello scorso biennio secondo la Corte la spesa sanitaria continua dunque a crescere più delle entrate, ponendo le Amministrazioni di fronte alla necessità, come è avvenuto anche quest’anno, di dirottare al finanziamento del settore risorse aggiuntive per garantire l’equilibrio dei conti.

“Cambiare rotta per la Fiaso non significa solo finanziare di più la spesa sanitaria pubblica – spiega il presidente della Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere Giovanni Migliore – Sosteniamo la richiesta del ministro della salute di un significativo incremento del fondo sanitario nazionale, ma per noi è necessario prima di tutto avere chiarezza sugli obiettivi, magari promuovendo finanziamenti dedicati aggiuntivi e mirati”.

“Soprattutto – continua – per cambiare rotta è necessario intervenire sulle regole di funzionamento del sistema, potenziando e restituendo alle aziende sanitarie quel perimetro di gestione manageriale che negli ultimi trent’anni ha assicurato qualità e sostenibilità al servizio sanitario nazionale. Bisogna intervenire anche sul sistema di monitoraggio e valutazione che si basa ancora sul numero di prestazioni erogate e non sul livello di salute raggiunto dalla popolazione”

Di qui l’appello lanciato da Migliore a Trieste: “É indispensabile partire da una programmazione che possa correggere le diseguaglianze nel paese e rivedere le modalità degli investimenti, purtroppo, infatti, ad esempio la maggior parte delle risorse assegnate con il cosiddetto art. 20 sono rimaste nella contabilità dello stato senza poter essere utilizzate”.

“È ormai ineludibile adeguarsi a una realtà in piena evoluzione, che oggi ad esempio passa anche attraverso la digitalizzazione e la possibilità di sviluppare cure personalizzate e a domicilio del paziente, attraverso lo sviluppo di nuove competenze dei nostri sanitari”.

“Efficienza, digitalizzazione, competenza, ricerca, innovazione sono dunque tutti i temi sul tavolo. Dobbiamo rinnovare un patto sulla salute con i cittadini: per questo invito tutti a partecipare al dibattito che la Fiaso organizzerà a Roma a novembre per i suoi 25 anni” conclude Migliore.

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