“Al termine della pandemia tutti recitavamo il mantra: ‘Nulla sarà più come prima’. E con l’avvento del PNRR abbiamo avuto l’opportunità di introdurre una serie di investimenti, come da tempo non si vedevano in sanità . Ma gli investimenti, per definizione, sono tali se producono un cambiamento, un miglioramento e un’auto sussistenza del sistema. Ciò che portano deve autosostenersi e deve, nel tempo, produrre un miglioramento”.
Comincia così la riflessione di Paolo Petralia, DG della Asl 4 della Liguria e Vicepresidente FIASO in questa lucida riflessione su PNRR e DM77, oggi che il giro di boa verso il termine temporale del 2026 (termine del Piano) è stato ampiamente passato.
“Sono almeno trent’anni che di cui si parla di un’integrazione ospedale-territorio che è ancora al di là da venire. Abbiamo bisogno di garantire al nostro sistema sanitario sostenibilità, abbiamo bisogno di fare i conti con risorse che sono finite sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista del capitale umano. E proprio per questo abbiamo bisogno di “mettere a terra”, come oggi si dice, strutture e infrastrutture che grazie agli investimenti del PNRR possano essere durature e significative nel tempo. Per questo oggi stiamo costruendo, ma stiamo costruendo contenitori, stiamo implementando tecnologia, stiamo anche faticosamente sperimentando modelli innovativi di gestione e organizzazione ma che sono, purtroppo, ancora frastagliati, dispersi, frammentati nei vari territori”.
“Il DM 77 – sottolinea Petralia – ci ha aiutato ad avere un paradigma, ad avere degli standard alti da perseguire con risorse importanti ma sono standard che hanno bisogno di essere declinati nelle realtà del territorio. Una per tutte l’applicabilità nelle aree interne, dove lo standard richiesto alle case di comunità è inapplicabile”.
