Equità di accesso nell’ambito del farmaco significa anche trovare un equilibrio tra i canali distributivi attualmente attivi ed autorizzati: su questo tema SIFO ha presentato oggi durante la seconda giornata del XLIV Congresso SIFO in corso a Roma, un Documento congiunto sulla distribuzione del farmaco a cui hanno lavorato SIFO, FOFI, Federfarma e Assofarm. “Il Documento”, ha sottolineato il presidente SIFO, Arturo Cavaliere “è frutto di un lavoro collaborativo che aveva l’obiettivo di trovare un equilibrio tra i canali distributivi – Distribuzione diretta, Distribuzione per conto e Distribuzione convenzionata – che fosse scientificamente sostenibile ed economicamente accettabile”.
Storicamente il punto di partenza di questo lavoro è stata l’indagine conoscitiva promossa nel marzo 2022 dall’onorevole Marcello Gemmato, che aveva messo in luce (con una serie di audizioni parlamentari) la necessità di riflettere sulle modalità distributive del farmaco sviluppate nel nostro Paese a seguito della Legge 2001/405, nel tentativo di trovare un nuovo format dialogico tra i canali, per assicurare quell’assistenza farmaceutica omogenea accessibile che è parte integrante dei LEA.
SIFO ha così avviato nel corso dello scorso anno con il suo Centro STUDI “un gruppo di lavoro – prosegue il Presidente Cavaliere – che avesse la forza di rappresentare la categoria del farmacista nel sua interezza, con l’Agenzia Italiana del Farmaco come organo terzo e indipendente a supporto delle decisione assunte. Il tutto al fine di delineare alcuni principi di fondo di natura scientifica, analizzando i dati di consumo nei tre canali e le caratteristiche delle molecole erogate, e poter così giungere a formulare un Documento congiunto basato sui criteri oggettivi di omogeneità di accesso e dei costi, equità delle cure, sostenibilità del SSN e identica classificazione delle cure”.
Il Documento presentato durante il Congresso SIFO ha alcuni obiettivi chiari, perché partendo da una visione degli attuali assetti e canali (in presenza di disomogeneità regionali purtroppo evidentissime presentate nel corso della mattinata da Francesco Trotta di AIFA), intende determinare a monte: 1-le categorie di farmaci che possono essere dispensati dai servizi mediante la DD; 2-i farmaci che dalla DD possono essere agilmente trasferiti alla DPC e la cui dispensazione avviene per conto delle Regioni per il tramite delle farmacie di comunità; 3-valutare il percorso istruttorio necessario per il trasferimento dei farmaci dalla DPC alla convenzionata.
Ed ecco dunque i tre criteri espressi nel Documento congiunto:
– si ritengono non trasferibili da DD a DPC i farmaci con registro di monitoraggio e gestione tramite piattaforma informatica AIFA; i farmaci che richiedono scarico informativo da parte della farmacia ospedaliera; i farmaci con somministrazione endovenosa o associata a combo therapy; i farmaci per HIV (consegnati al paziente dai centri malattie infettive) e per dipendenze distribuiti dai serd; i farmaci per particolari tipologie erogative quali istituti semiresidenziali, penitenziari ed i farmaci orfani e legge 648.1996.
– i criteri di trasferibilità dalla DD alla DPC individuano invece i farmaci erogati in classe A (A-pht) erogati in entrambi i canali come “diretta a cronici”: i farmaci non erogati negli istituti semiresidenziali, nei penitenziari né dispensati alla dimissione da ricovero o da visita specialistica e tutte le categorie comuni di farmaci con una quota prevalente di erogazione in DPC, senza che siano necessari approfondimenti ulteriori (come nel caso di NAO, Antidiabetici, Asma, Bpco, Antipsicotici, Anti-Parkinson) e verificate le dovute eccezioni.
– per quanto riguarda invece il trasferimento dalla DPC alla convenzionata, il Documento precisa che per individuare i criteri condivisi il percorso istruttorio e la necessaria sostenibilità economica per questo trasferimento nell’ambito dell’assistenza di prossimità per le patologie croniche con farmaci prescrivibili dal MMG è necessario dare applicazione alla normativa di modifica della remunerazione della farmacie ed è necessario il cambio di flusso informativo utilizzato ai fini della rendicontazione della spesa farmaceutica dall’attuale sistema di rilevazione.
Il Documento è stato commentato positivamente da Andrea Mandelli (presidente FOFI), Marco Cossolo (presidente Federfarma), Venanzio Gilli (presidente Assofarm), oltre che da Annalisa Mandorino (Cittadinanzattiva), mentre Domenico Mantoan (Direttor Generale di AGENAS) ha colto l’occasione di questa sessione per confermare la centralità del ruolo della categoria dei farmacisti (nella loro interezza) nello scenario complessivo delle trasformazioni che collegano sanità ospedaliera, sanità territoriale e sistemi tecnologici (di cui anche gli aspetti distributivi fanno parte). Ha concluso Cavaliere: “Nel contesto di una nuova armonia professionale condivisa, base su cui si è sviluppato il Documento che presentiamo oggi, siamo consapevoli di aver generato la prima riforma concreta emersa in modo compatto dalla categoria. E siamo orgogliosi di mettere il tutto a disposizione dell’attenzione dei decisori politici affinché ne tengano conto nelle scelte immediate e nelle allocazioni economiche” Il testo del Documento congiunto è stato consegnato in diretta al sottosegretario Marcello Gemmato, presente anche oggi al Congresso SIFO, che ha confermato che anche “questa proposta autorevole della filiera del farmaco sarà presa in seria considerazione dall’attuale Governo”. La speranza emersa dal Congresso SIFO è che il Documento possa essere acquisito in una prossima e ravvicinata norma, auspici che sono stati condivisi anche da Nello Martini e Luigi D’Ambrosio Lettieri, chairman della sessione.