Il presidente SIFO, Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie-SIFO, Arturo Cavaliere, è stato audito presso la XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, all’interno dell’”Indagine conoscitiva in materia di «distribuzione diretta» dei farmaci per il tramite delle strutture sanitarie pubbliche e di «distribuzione per conto» per il tramite delle farmacie convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale e attuazione dell’articolo 8 del Decreto Legge n. 347 del 2001 (legge n. 405 del 2001)”.
Cavaliere ha esordito sottolineando come l’obiettivo di SIFO è stato quello di fornire alla Commissione una “visione complessiva degli attuali assetti distributivi e setting assistenziali, richiamare gli studi scientifici e le pubblicazioni sul tema, oltre agli elementi di analisi indipendente per una scelta consapevole del decisore politico orientata alla qualità dei processi e alla governance economica”.
Dopo aver delineato i differenti modelli di distribuzione (Diretta-DD; Per Conto-DPC e Convenzionata), il presidente SIFO ha presentato alcuni studi scientifici nazionali, regionali o di singole ASL, sviluppati a supporto di una scelta appropriata tra DD-DPC e Convenzionata, che in alcuni casi sono giunti a proporre autentici tool di calcolo in grado di fornire in maniera chiara ed univoca, in base al costo del farmaco e agli accordi su base regionale, la convenienza reale e dimostrabile delle diverse modalità distributive.
In sintesi Arturo Cavaliere ha sottolineato di fronte alla Commissione che “la continuità assistenziale H-T, il monitoraggio, l’appropriatezza di uso, aderenza e facilità di accesso è maggiormente garantita attraverso l’erogazione di farmaci in DD in particolare per i farmaci soggetti a prescrizione limitativa specialistica (RNRL o RRL) Registro AIFA – con accesso ricorrente del paziente alla struttura”. I criteri di selezione di questi farmaci”, ha detto il presidente SIFO, “sono quelli della diagnostica differenziale, della criticità terapeutica, del controllo periodico del paziente presso la struttura specialistica, che determina le condizioni per una maggiore appropriatezza diagnostico-assistenziale, una verifica della compliance del paziente e uno strumento di monitoraggio del profilo di beneficio/rischio e di sorveglianza epidemiologica dei nuovi farmaci”.
“I costi della DD – ha proseguito Cavaliere – sono notevolmente ridotti rispetto alla DPC. Le pubblicazioni scientifiche in cui sono stati analizzati sia i costi diretti sia quelli indiretti stimano un costo medio che è 2 volte minore rispetto alla DPC: tale leva economica generata dalla DD risulta vitale per la sostenibilità del sistema e per garantire l’innovazione terapeutica”.
In particolare, ha proseguito il presidente SIFO, “all’interno della Missione 6 – Reti di prossimità, strutture di telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale – è stata prevista l’attivazione di n. 1.288 Case della Comunità, con centrali operative per le cure domiciliari e la telemedicina. Ebbene: SIFO ha specificamente definito un modello pilota di home delivery che si inserisce perfettamente in questa nuova visione, un modello già pronto a partire con la partecipazione di tre regioni italiane”. Il modello innovativo di home delivery è “gestito dalla Struttura del Centro Prescrittore/Servizio Farmaceutico Ospedaliero (Centro HUB) a cui potrebbero integrarsi altri punti Spoke distributivi sul territorio (Farmacia dei Servizi) e prevede la consegna al domicilio del paziente o direttamente presso le Case di Comunità o Ospedali di Comunità di farmaci erogati in DD (ad altro contenuto tecnologico che non necessitano di un follow-up stringente presso la struttura specialistica). Questo modello, gestito con una rete informatizzata e di logistica specializzata dal Farmacista SSN, si integra in modo coerente con il Nuovo Piano Territoriale del PNRR”.
In conclusione Cavaliere ha auspicato che le scelte politiche in sanità privilegino e garantiscano “l’universalità della assistenza in sanità, prefigurando modelli innovativi per la Sanità Pubblica, consolidando la DD attraverso nuovi punti distributivi di accesso qualificati per i cittadini nelle Case della Salute e negli Ospedali di Comunità previsti dal PNRR o attivando, quando necessario nuovi canale distributivi, garantendo ai cittadini la completa presa in carico tra Ospedale e Territorio, l’accessibilità reale e facilitata alle cure, mantenendo comunque un controllo specialistico della terapia”. Auspicio che si accompagna anche alla preoccupazione espressa dal presidente SIFO di fronte al tentativo che “lo stato emergenziale possa rendere istituzionali percorsi straordinari in Sanità (proroga dei PT AIFA, possibilità di attivare la DPC per Farmaci sotto Monitoraggio AIFA…), lontani dal binario scientifico della qualità dei processi a tutela della Salute Pubblica”.