PNE 2021: frenano gli interventi di elezione, meno la risposta alle patologie tempo-dipendenti

Agenas in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e con il Dipartimento di Epidemiologia della ASL Roma 1, ha presentato, alla presenza del Ministro della Salute Roberto Speranza, i risultati dell’Edizione 2021 del Programma Nazionale Esiti, relativo ai dati 2020. Obiettivo del PNE è di valutare l’efficacia, l’appropriatezza, l’equità di accesso e la sicurezza delle cure garantite dal Servizio Sanitario Nazionale. La pandemia di COVID-19 ha avuto un forte impatto sui servizi ospedalieri, con una riduzione complessiva dell’ospedalizzazione pari a 1 milione e 700 mila ricoveri in meno rispetto al 2019. Tale riduzione ha riguardato in misura minore i ricoveri urgenti (-13%), mentre l’impatto è stato più marcato per i ricoveri ordinari programmati e per i day-hospital (con riduzione di almeno di un quarto dei volumi). In linea con la congiuntura storica, da quest’anno il PNE ha avviato un vasto programma di rinnovamento e sviluppo, volto a potenziare l’attuale capacità discriminativa nei confronti della qualità assistenziale raggiunta dai servizi, mediante un ampliamento del set di indicatori e l’estensione a nuovi ambiti nosologici finora non coperti dalla valutazione sistematica. In particolare, il PNE 2021 (disponibile all’indirizzo: https://pne.agenas.it/) è composto da 184 indicatori (a fronte dei 177 della passata edizione) di cui: 164 sull’assistenza ospedaliera (71 di esito/processo, 78 di volume di attività e 15 di ospedalizzazione); e 20 sull’assistenza territoriale, valutata indirettamente in termini di ospedalizzazione evitabile (14 indicatori), esiti a lungo termine (2) e accessi impropri in PS (4). Gli ambiti clinici considerati sono: cardio e cerebrovascolare, digerente, muscolo-scheletrico, pediatrico, ostetrico e perinatale, respiratorio, oncologico, urogenitale, otorinolaringoiatrico e malattie infettive.

“I risultati dell’edizione 2021 del PNE – dichiara il Presidente Enrico Coscioni – attraverso un confronto ampio e particolareggiato dei dati di attività relativi all’anno 2020 con quelli della fase pre-pandemica, offrono un’analisi sulle dinamiche che il COVID-19 ha determinato rispetto all’organizzazione dei servizi. La sistematicità e la capillarità dell’approccio PNE nel valutare comparativamente l’efficacia, l’appropriatezza, l’equità e la sicurezza delle cure garantite dal Servizio Sanitario Nazionale, devono rappresentare la strada da battere per riprogrammare la sanità Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali del futuro da parte delle Regioni e delle Province Autonome. In considerazione di questi presupposti, l’intento di AGENAS è quello di proseguire con le attività di monitoraggio e valutazione in una chiave di maggiore efficienza ed efficacia, facendo emergere e mettendo a sistema le esperienze virtuose, per contribuire alla diffusione delle buone prassi esistenti e orientare il cambiamento”.

“Le innovazioni introdotte in questa edizione, relativamente alla capacità di tenere conto maggiormente della diversa gravità clinica dei pazienti assistiti, rappresenta un ulteriore passo avanti per coinvolgere in un dialogo costruttivo i professionisti clinici in un percorso condiviso e finalizzato ai risultati di salute migliore per tutti i cittadini”. Attraverso i dati del PNE 2021, AGENAS restituisce una fotografia dettagliata dello stato di salute del nostro Sistema sanitario, che sembra aver resistito all’impatto della pandemia e che si appresta oggi a ripartire con le nuove sfide poste dal PNRR – dichiara il Direttore Generale Domenico Mantoan – A fronte di una riduzione attesa delle attività in elezione, sembra infatti essersi mantenuta la capacità di risposta rispetto alle patologie tempo-dipendenti. A questo proposito, sul fronte della valutazione ospedaliera, le novità introdotte consentono di valutare in maniera molto più accurata la tempestività di intervento sia nell’ambito delle patologie cardiovascolari acute che traumatiche. Inoltre, il monitoraggio dell’assistenza è sempre più focalizzato sui professionisti sanitari − a partire dalle nuove variabili integrative del tracciato record SDO – così da stimare l’impatto dei singoli expertise sugli esiti assistenziali”. La presente edizione vede la luce ad appena pochi mesi dalla precedente, nell’ottica di un rilancio del PNE che si inserisce all’interno di una politica più vasta volta ad attenzionare e monitorare da vicino e in tempo reale le condizioni e le trasformazioni del sistema dei servizi, anche a seguito dell’esperienza del COVID-19. L’obiettivo è quello di offrire indicazioni utili a governare il cambiamento.

I RISULTATI DEL PNE

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